Airuno: Ferrario fa chiarezza sulla rottura con la Giunta

La scorsa settimana l’amministrazione Milani ha presentato il resoconto di 5 anni di mandato alla cittadinanza e al termine dell’incontro c’è stato un dibattito acceso. Si è parlato molto anche della rottura tra la giunta e i consiglieri Bruno Ferraro, Simone Tavola, Cinzia Soldo e Donatella Balasso. Alcuni cittadini si sono interessati molto al tema e hanno chiesto di più sui motivi di questa spaccatura. La Giunta ha menzionato la contrapposizione di idee sulla palestra e il centro raccolta rifiuti. Al termine dell’incontro la consigliera Donatella Balasso, che era tra il pubblico, si è alzata in piedi e ha affermato che c’erano anche altri motivi. “Bisogna sempre ascoltare due campane” ha detto. 
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Bruno Ferrario, Cinzia Soldo, Simone Tavola e Donatella Balasso

A molti probabilmente è rimasta la curiosità di sapere a cosa si riferisse la consigliera. A sciogliere i dubbi è stato Bruno Ferrario, capogruppo di “Al centro”, il gruppo formatosi dopo la spaccatura, e ora candidato alle prossime elezioni al fianco di Gianfranco Lavelli con il gruppo “Vivere Airuno”. “È vero, tra i motivi ci sono la palestra e il centro di raccolta, ma la rottura è iniziata molto prima” ha spiegato. “Quando ci siamo insediati nel 2019 andava tutto bene all’inizio, poi abbiamo capito subito come giravano le cose. Dopo un breve periodo di cammino insieme è venuta meno la nostra funzione di consiglieri. Venivamo messi di fronte a decisioni già prese oppure modificate rispetto a quanto si era concordato insieme. C’era poco coinvolgimento. La Giunta faceva quello che voleva e poi ci portava a conoscenza”.
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Bruno Ferrario

E così i consiglieri hanno atteso, finché poi non hanno preso la decisione di lasciare il gruppo “Cambiamo Airuno Aizurro”. “Quando hanno tolto i 12mila euro lasciati dall’amministrazione Gatti per progettare la palestra e hanno iniziato a proporre altre trovate abbiamo preso quella decisione” ha proseguito Ferrario. “Quella cifra era sufficiente per uno studio di fattibilità, e anche se non lo fosse stata, si aggiungevano altre risorse se davvero c’era l’intenzione di progettare. Invece non è mai stata intenzione di questa giunta portare avanti questo discorso”. Ma il problema, secondo Ferrario, è anche un altro. Il sindaco Milani e gli assessori Claudio e Adriana Rossi infatti più volte hanno dichiarato che secondo loro un’ipotetica palestra andrebbe fatta accanto al Centro per il Tempo Libero. “Certo, non è sbagliata come idea – commenta Ferrario. – Peccato solo che il terreno lì vicino andrebbe comprato perché è privato, mentre invece l’area ex Petrol Dragon, che è esattamente dietro il Centro per il Tempo Libero è lì a disposizione e sarebbe il luogo ideale per accogliere una palestra. Con la giunta si parlava solo di trattative per il terreno, ma intanto i soldi per la progettazione della palestra erano stati spostati in altri capitoli”.  

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La distanza tra l’ingresso del CTL e l’ingresso dell’area ex-Petrol Dragon (calcolata con Google Earth)

Nell’area ex Petrol Dragon, come è noto, la giunta voleva (e vorrebbe) far costruire un Centro Raccolta rifiuti a spese di Silea in cambio della cessione della restante parte dell’area all’azienda per farne ciò che preferisce. “È vero, noi eravamo favorevoli a realizzare un Centro raccolta in paese. Abbiamo cambiato idea quando ci è stato spiegato come davvero stavano le cose. Dare un terreno di 22mila metri a Silea senza sapere preventivamente che cosa ci avrebbe fatto è una follia, anche perché l’ipotesi era il deposito mezzi e dunque un via vai di camion dalle 4 della mattina per il paese”. È vero che il Comune avrebbe potuto opporsi qualora l’idea di Silea non fosse gradita, ma a quel punto l’ente (quindi gli airunesi) avrebbe dovuto pagare 770mila euro di Centro raccolta di tasca propria. 

“Non siamo più d’accordo a fare il Centro raccolta in paese. Va bene portare avanti la convenzione con il Comune di Brivio per utilizzare il loro centro raccolta, magari trattando con calma e non come è stato fatto adesso in fretta e furia portando a casa un contratto da pazzi di soli due anni di durata per far vedere che la spesa è elevata e che quindi servirebbe il Centro raccolta in paese” afferma Ferrario, toccando poi anche un altro dettaglio. In linea d’aria infatti l’ingresso dell’area ex Petrol Dragon (e quindi dell’ipotetico centro raccolta) e il centro raccolta di Brivio distano meno di 500 metri. Dunque sarebbe come avere un centro raccolta dove c’è il Garden Orchidea e poi un altro alla rotonda di via F.lli. Kennedy per intendersi. Per gli airunesi si tratterebbe di risparmiare un minuto e mezzo di strada, ma ci sarebbero due discariche nella stessa piccola zona. “Ne vale la pena, considerati anche i 271mila euro di contributo ottenuti da Brivio per migliorare il centro raccolta?”.

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La distanza in linea d’aria tra l’area ex-Petrol Dragon e il centro raccolta di Brivio (calcolata con Google Earth)
Altri due temi sono la rigenerazione del municipio e il coinvolgimento delle associazioni. “Siamo consapevoli che bisognerà mettere in sicurezza il municipio, ma un conto è spendere 200mila euro o poco più per la messa a norma, un altro invece è spendere un ulteriore milione di euro per ribaltarlo completamente. Al cittadino interessa che il municipio sia aperto, cosa che non lo è mai, non che sia l’ottava meraviglia del Mondo” spiega Ferrario sul primo tema. “Il rapportarsi con le associazioni non è stato fatto da un'amministrazione che vuole sul serio portare avanti iniziative. È vero che sono stati aumentati i contributi all’AIDO e all’Unione Sportiva, peccato che tutto questo sia avvenuto perché io e gli altri consiglieri avevamo spinto moltissimo perché ciò avvenisse. Con il resto delle associazioni però non hanno mai collaborato e non hanno sentito le istanze di nessuno…”

In conclusione, Ferrario ha detto: “Quando veniamo additati come colpevoli del fatto che non si sono portati avanti alcuni progetti, per noi è motivo di orgoglio. Credo sia stato utile per tutti gli airunesi essere riusciti a non fargli portare avanti alcuni progetti”.
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E.Ma.
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