Merate: Giovanni Argentini ai mondiali di tennis over 85 in Turchia conquista un oro e un bronzo. “Sto sempre meglio”

E' reduce dalla Turchia e al collo ha appeso altre due medaglie, una d'oro nel doppio e una bronzo nel singolo.
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Giovanni Argentini, classe 1938, si è nuovamente imposto ai mondiali di tennis over 85 arricchendo il suo medaglie già sufficientemente nutrito. Ma una vittoria in più alla sua età è una soddisfazione grandissima soprattutto vista la splendida forma fisica che vanta e che gli consente di correre senza particolari impedimenti, superando gli affaticamenti fisiologici delle primavere che porta sulle spalle.

Nativo di Chieti, giunto in Brianza per lavoro, tra i campi di Paderno e Merate ha coltivato la sua passione per la racchetta, iniziando per caso tempo prima e poi applicandosi con particolare rigore sino appunto a raggiungere risultati di rilievo.
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Con la felpa azzurra Giovanni Argentini sul podio della Turchia con il compagno, oro nel doppio

Come tutti i ragazzi che si sono trovati a vivere l'adolescenza nel post guerra, Giovanni si diverte per le strade e i cortili della sua città a giocare a calcio. Le sue gambe si rafforzano grazie al padre che, contrario alle sue corse a perdifiato continua a consumare le suole delle scarpe, gli appiccica una sorta di “dima” fatta con il copertone di un pneumatico sotto i calzari. La corsa diventa più faticosa ma Giovanni non si scoraggia e diventa sempre più tonico e forte.

Negli anni Settanta apre una ditta specializzata nel settore commerciale (ora gestita dai figli, ndr) e da Milano, dove era giunto dopo il diploma, si trasferisce prima a Monza e infine a Usmate.
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L'incontro con il tennis avviene quando un amico, conoscendo la sua vena sportiva, gli chiede di fare il “quarto” in un doppio. Dopo un primo attimo di smarrimento, avendo sempre seguito il tennis alla televisione ma non avendo ma imbracciato una racchetta, Giovanni si butta. E da quell'attimo è stato “amore a prima vista”.

Dalla partita della domenica, la frequentazione dei campi ha iniziato a diventare più assidua grazie proprio alla consolidata tradizione del vicino territorio meratese. A Paderno la pratica era diventata seria, c'era la squadra “Strada Lampadari”. A Merate stava sorgendo un centro tennis in via Matteotti e tra i fondatori c'era anche lui.

Pian piano sono arrivate le gare e poi le vittorie.
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Campionati italiani, europei, mondiali. Le gare di Argentini non si contano più e ogni lustro ha motivo di esultare.

Nel 2011 arriva il primo mondiale e da lì è un continuo tanto che ad oggi Argentini può vantare un medagliere composto da ben 19 pezzi di cui 6 d'oro: tre individuali, due doppi e uno a squadre.

“Più passano gli anni e più mi sento forte e sto meglio a livello fisico” ha raccontato reduce dalla Turchia “Alla mia età la tecnica conta molto meno, quello che fa la differenza sono la forma fisica e soprattutto la corsa. E io riesco ancora a correre bene senza stancarmi”.

Ai mondiali over 85 quest'anno erano in 21 da tutto il mondo (nel 2023 in 25), selezionati tra i migliori in campo e la sconfitta nel singolo è arrivata dopo 25 vittorie consecutive (si è dovuto infatti “accontentare” del bronzo).

In Turchia il clima e l'ambientazione hanno fatto molto e in 10 giorni si è destreggiato tra 4 allenamenti e 5 partite.
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Vecchie glorie e giovani leoni: Giovanni con Domenico Armellino

Per Argentini “il tennis è Federer” ma ora quello che manca a questo sport è proprio la partita: la velocità dei servizi e degli scambi rende tutto troppo breve e troppo impalpabile, non si riescono più ad assaporare i set. Si consumano spesso in una ace o in una risposta.

Le prossime sfide saranno ad Alassio e Milano marittima per gli internazionali dove si recherà con la famiglia per qualche giorno di vacanza, ma soprattutto per un tifo corale da parte di figli e nipoti.
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S.V.
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