Merate: possibile una “mozione di sfiducia”. Panzeri vinse grazie ai 3 assessori espulsi che ottennero 792 preferenze

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Andrea Robbiani, sindaco dal 2009 al 2014
Se in Consiglio comunale ci fosse una minoranza autentica, non “Cambia Merate” quasi sempre dormiente – e qualche consigliere ce lo ritroveremo in lista con Mattia Salvioni – una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Massimo Panzeri sarebbe già al protocollo.

Ma siccome in cinque anni Aldo Castelli, Patrizia Riva e Roberto Perego – i tre della prima ora – si sono distinti per la convinzione di essere essi stessi maggioranza, crediamo che non ci saranno colpi di scena.

Eppure i termini non mancano con tre assessori sfiduciati. E non tre qualunque, ma i tre che hanno ottenuto le maggiori preferenze.

Due calcoli alla portata di chiunque: il 26 maggio 2019 Più Prospettiva – Panzeri sindaco aveva ottenuto il 48.55% dei consensi pari a 3.933 voti su 8.101 voti validi di lista.

Aldo castelli, candidato sindaco di “Cambia Merate” si era fermato al 43.59% pari a 3.531 voti. Fuori dall’aula era rimasto il Movimento 5 Stelle con Pierluigi Bonfanti che con il 7.86% pari a 637 voti non aveva agguantato neppure un consigliere.
Dunque Panzeri aveva battuto Castelli per 402 voti.

Ebbene il solo Giuseppe Procopio aveva contribuito al consenso con ben 364 preferenze personali pari al 9% dei voti totali di “Più Prospettiva”.

Subito dietro Andrea Robbiani con 254 voti, il 6.5% del “bottino”.

Fiorenza Albani si era classificata al terzo posto con 186 preferenze, tallonata da Franca Maggioni con 174.

Sommando quindi le preferenze di Procopio, Robbiani e Maggioni si arriva a 792 voti, molti di più di quelli – 402 – grazie ai quali Panzeri aveva vinto su Castelli. Che, senza quelle preferenze, si sarebbe fermato a 3.141 voti.

In coda il segretario della Lega, Franco Lana con 38 preferenze, poi Alessandro Albertini di Fratelli d’Italia con 41, Coppetti Chiara con 48, Chieppa Francesca con 48 e Riva Ruggero con 49.

Altrettante preferenze ne aveva ottenute Paolo Centemero – 49 appunto – nominato addirittura capogruppo pur essendo la sua prima esperienza consiliare. Non che sia andata meglio agli altri leghisti: Alessandro Vanotti era stato scelto da 66 elettori, Angelo Panzeri da 74.

La somma dei voti dei leghisti Lana, Centemero, Vanotti e Panzeri Angelo – 227 – è risultata inferiore alle preferenze del solo Andrea Robbiani. Imparagonabili con quelle di Procopio.

Una qualche riflessione Cambia Merate dovrebbe pure farla. Ma, perché no, anche gli assessori revocati. Il malumore, del resto, è palpabile.
C.B.
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