Merate: basta carri armati 43 ‘ per 4 anni di proteste

Ci sono voluti 43 minuti, suppergiù per arrivare alla conclusione che i carri armati e i mezzi gommati ancorché demilitarizzati non possono correre sull’ampio terreno privato a destinazione agricola in fregio a via Laghetto a Merate.
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Tanto ha impiegato il sindaco Massimo Panzeri a ripercorrere l’iter burocratico tra leggi, decreti, articoli e commi, in un guazzabuglio inestricabile che buon senso e un po’ più di determinazione avrebbero fatto a pezzi in pochi mesi. Perché che un carro armato estremamente rumoroso, inquinante, in continuo girotondo a pochi metri delle case non potesse correre appariva evidente a chiunque. E se il sindaco o il comandante della polizia locale si fossero attivati alle prime segnalazioni dei cittadini, circa 4 anni fa, mettendo in campo gli strumenti di verifica del rumore ci saremmo risparmiati la lunghissima a tiritera di date e commi che ha frantumato i cosiddetti e, soprattutto, avrebbero risparmiato ai residenti di via Laghetto anni di rumori, polvere dentro le case, disagi a non finire.

Comunque su quel campo, qualunque sia la destinazione, Apokas Srl potrà far giocare ai soldatini con fucili a aria compressa e palline colorate per rafforzare quel che si definisce team spirit. Paintball e Softair sì ma senza carri armati.

Resta la domanda posta con garbo e evidente sconforto dal consigliere di minoranza che ha illustrato l’interrogazione del gruppo “Cambia Merate” Roberto Perego:  per quale ragione il signor sindaco, nonostante anni di segnalazioni non abbia preso subito adeguati provvedimenti per porre fine a quello che appariva agli occhi comuni come una assurdità.
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