Lomagna: ridotta all'osso la Festa dello Sport 2024

Per la Festa dello Sport 2024 l’Inter Club fa un passo indietro e “dà le dimissioni” come capofila nell’organizzazione. Il faccia a faccia con la consigliera comunale delegata Stefania Casturà durante la Consulta Sport non è bastato a sanare i rapporti. Si prospetta dunque un weekend estivo ridotto all’osso, senza area ristoro, senza palco per i concerti e senza il torneo di acqua volley.
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La genesi della discordia risale ad ottobre, quando le tre associazioni Inter Club, gruppo alpini e Protezione civile avevano proposto di organizzare tre fine settimana consecutivi di sport e aggregazione, ciascuno programmato a turno da ognuno dei tre sodalizi. L’amministrazione aveva fin da subito fatto presente che dalla prossima estate, indipendentemente dal format, anche per un solo weekend non si sarebbe più andato in deroga alla normativa sulla sicurezza di eventi che superano una certa quantità di pubblico atteso. Ciò comporta una maggiore attenzione sulle certificazioni di idoneità, con un maggiore carico dei costi.

In un paio di incontri successivi il Comune non ha sciolto i nodi su come procedere e quanto sarebbe stato disposto a concedere in termini di oneri nell’organizzazione della festa. Stesso ritornello nella precedente seduta della Consulta di metà gennaio, in cui era stato assunto l’impegno di comunicare delle novità entro la fine del mese [clicca QUI]. Promessa mantenuta in piccola parte con una lettera della sindaca, che comunicava ben poco di nuovo. La disponibilità a sganciare 2.500-3.000 euro e non di più e la conferma di non far pagare agli organizzatori le utenze e l’occupazione del suolo pubblico. Nulla in più sulle misure formali che verrebbero richieste.
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Fabio Sala

Il componente della Consulta Fabio Sala, che è anche uno dei volti più noti dell’Inter Club, ha lamentato il passaggio finale della lettera vergata dalla sindaca. Lo ha voluto leggere: “Auspichiamo che l’occasione aggregativa di una festa sia letta in un’interpretazione più ampia: non esclusivamente come necessità di un appoggio economico dell’amministrazione, bensì come opportunità di proposta e di inclusione alla cittadinanza”.

Un’affermazione che Sala ha rispedito con forza alla mittente: “Il contenuto della lettera è da pelle d’oca, mi ha lasciato basito. Non accetto lezioni e la morale. Non ci devono insegnare come fare le feste. C’è stata una mancanza di rispetto verso chi da anni è lì gratis a garantire una festa per la quale non abbiamo mai cacciato nessuno. Noi non chiediamo solo soldi e non lo facciamo per prendere soldi”.
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Alberto Bonanomi

Il concetto è stato ribadito da Alberto Bonanomi, del direttivo dell’Inter Club e consigliere comunale di minoranza: “È sempre stato fatto tutto a vantaggio della popolazione. La Protezione civile e gli alpini avrebbero utilizzato gli introiti per l’acquisto delle attrezzature e per la sistemazione della baita”.

A rappresentare le istanze dell’amministrazione comunale è stata la consigliera Casturà. “Mi spiace che la lettera sia stata letta così. Se è stata data questa interpretazione, abbiamo sbagliato, ma non era questa l’intenzione”. Casturà ha riferito che persistono dei rallentamenti negli uffici comunali per la carenza di personale. Solo da inizio marzo il nuovo responsabile è a tempo pieno. Dal suo arrivo un mese fa, è stato solo per 12 ore settimanali, occupandosi delle faccende con scadenze impellenti. Il tema della festa è stato segnalato e sarà presto affrontato approfonditamente. Sul contributo, la consigliera ha sostenuto: “Non possiamo andare oltre i 3 mila euro, non è proprio possibile”.
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La consigliera Stefania Casturà

Il botta e risposta è proseguito. Per Bonanomi “è una barzelletta che Lomagna sia conciata a livello di personale a tal punto da non riuscire ad organizzare una festa”. E ha aggiunto: “Se non avevate intenzione di sostenere l’iniziativa con più soldi lo potevate comunicare anche all’incontro di dicembre”. Della stessa idea Fabio Sala: “Per correttezza verso chi lavora gratuitamente per il bene di Lomagna, almeno potevate alzare il telefono e dircelo”. Sala ha poi ricordato che con la consigliera delegata allo Sport si è sempre collaborato fattivamente ed è arrivato alla conclusione: “Questa situazione che si è venuta a creare non è farina del suo sacco, è una faccenda politica gestita da non so chi della Giunta. Io non ho ambizioni elettorali, se altri ce le hanno non mi interessa”.

Casturà ha affermato che il Comune si farebbe carico del piano della sicurezza. In capo alle associazioni resterebbe la certificazione per l’impatto acustico, che potrebbe costare sui 1.000-1.200 euro. Per l’impianto elettrico non è facile fornire una stima non conoscendo le caratteristiche dello stesso. Per il gas basterebbe usare dei tubi regolamentari. Discorso analogo per il palco, per cui verrebbe richiesta la sua certificazione, e del tendone per cui ce la si caverebbe con il solo documento di garanzia del produttore.
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Un impegno non insormontabile, insomma, verrebbe richiesto alle associazioni, ma ormai fuori tempo massimo. Sarebbe molto difficile trovare adesso le band per i concerti e gli sponsor. Da qui la comunicazione del passo indietro dell’Inter Club. Ha cercato di mediare il rappresentante del GSO che ha suggerito di diminuire le proposte nel programma degli eventi e di aumentare i prezzi di cibo e bevande per far quadrare i conti. Ma Sala ha ribadito che tuttavia il tempo passo e ancora non si hanno certezze, mentre sulle spese ha spiegato che molti versamenti vanno fatti in anticipo.
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M.P.
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