Lomagna: la cerimonia per ricordare con gli studenti i 79 anni dall'eccidio di Valaperta

Mercoledì 3 gennaio è caduto il 79esimo anniversario di una delle pagine più nere della seconda guerra mondiale in Brianza: l'eccidio di Valaperta a Casatenovo.
79_anniv._eccidio_Valaperta_-_Lomagna___4_.jpg (454 KB)
In quel giorno del 1945, il venticinquenne Natale Beretta ed il ventiduenne Gabriele Colombo, entrambi di Arcore, assieme al ventitreenne di Biassono Mario Villa ed al ventiquattrenne di Bellano Nazzaro Vitali, fieri partigiani, vennero fucilati senza processo per rappresaglia, poiché incolpati della morte di un milite della Guardia Nazionale Repubblicana di Casatenovo.
79_anniv._eccidio_Valaperta_-_Lomagna___1_.jpg (291 KB)
Enrico Avagnina, il baby sindaco e Cristina Citterio

Da quel giorno l'evento viene commemorato annualmente dalle amministrazioni di Arcore, Bellano, Biassono, Casatenovo, Lomagna, Missaglia ed Usmate Velate. Quest'anno, assieme all'ANPI, all'ANMIG ed all'ANCR, i Comuni hanno organizzato due giorni di celebrazione: il 3 gennaio in cui si sono tenute proprio a Valaperta la santa Messa commemorativa ed una fiaccolata al cippo dei caduti per la Resistenza con deposizione della corona d'alloro e domenica 14 gennaio a Lomagna con tanto di corteo alle 9.45 del mattino, santa Messa ed infine una cerimonia istituzionale presso la sala della comunità alle 11.30.

“Se non sentiamo profondamente il legame con quello che stiamo celebrando oggi, smettiamo di sentire il cuore pulsante della Democrazia e della libertà e ci arrendiamo alla mancanza di pace” sono state le parole in apertura all'evento della sindaca di Lomagna Cristina Citterio, che si è detta onorata da parte di tutta la cittadinanza nel poter ospitare questo secondo momento di celebrazione. “Il rischio, concreto, è di abituarsi a questo orrore. Alle morti di civili, donne, bambini. Come, sempre più spesso, accade nelle guerre. Alla tragica contabilità dei soldati uccisi. Reciprocamente presentata; menandone vanto. Vite spezzate, famiglie distrutte. Una generazione perduta” ha continuato, riprendendo le parole del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La prima cittadina, ringraziati tutti i presenti, tra cui le Amministrazioni, i gruppi associativi coinvolti nella commemorazione ed i numerosi ragazzi, ha poi portato a termine il suo discorso mostrando un piccolo ritrovamento: il volantino della stessa manifestazione a Lomagna del 1988. In quel pezzo di carta giallo, come oggi, l'intento era quello di voler compiere ogni sforzo per tener vivo, soprattutto tra i giovani, il profondo rapporto che lega il territorio nel ricordo e nel nome degli ideali per i quali i quattro partigiani sono stati uccisi a Valaperta nel '45. “Il ricordo non è inutile perché ci impegna a credere nella Democrazia, che cresce nella pace tra i popoli e nella solidarietà delle persone tra le persone. Dobbiamo renderci testimoni della memoria per mantenerla viva con occasioni come questa, soprattutto trasmettendola ai nostri ragazzi. Viva l'Italia Antifascista!”. 

Galleria fotografica (vedi tutte le 15 immagini)


Successivamente ha preso parola Enrico Avagnina, presidente Anpi della provincia di Lecco, che tramite varie testimonianze di allora, tra cui quelle di Gennaro Firmiani, Commissario Prefettizio di Casatenovo, e di Guerrino Della Morte, medico condotto di Valaperta, ha voluto ricostruito i fatti accaduti in quel 3 gennaio del 1945. “L'ANPI dalla sua fondazione nel 1945 ha tra i suoi compiti statutari quello di trasmettere alle nuove generazioni la storia e di costruire la memoria di quel fenomeno complesso e plurale che è stata la resistenza italiana. Oggi questo rimane uno dei nostri obiettivi, se non il principale. Lo perseguiamo non solo con le dovute commemorazioni nei luoghi degli eccidi e delle rappresaglie fasciste, ma soprattutto con un intervento continuo nelle scuole della nostra provincia” ha spiegato Avagnina. Il Presidente di provincia ha poi concluso la sua riflessione, che ha inevitabilmente toccato fatti di natura politica odierna quali la guerra in Palestina ed Ucraina, citando le famose parole pronunciate da Piero Calamandrei in occasione dell'Assemblea Costituente del 1947 riferendosi a tutti i partigiani italiani: “Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere. Il grande lavoro che occorreva per restituire all’Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile: quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte, la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole; quello di tradurre in leggi chiare, stabili ed oneste il loro sogno: di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini alleati a debellare il dolore. Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti. Non dobbiamo tradirli”. 
79_anniv._eccidio_Valaperta_-_Lomagna___3_.jpg (313 KB)
La cerimonia è poi terminata con la presentazione del progetto “Giovani come noi. Le ragazze e i ragazzi immaginano la resistenza” della classe 3D della scuola secondaria di primo grado G. Verga, coordinata dal Prof. Raffaele Mantegazza. Gli studenti, riflettendo sui temi più profondi della seconda guerra mondiale, hanno individuato nelle persone normali ed umili i veri protagonisti di essa, decidendo così di creare quattro storie di ragazzi come loro che hanno vissuto durante il fascismo, in modo da comprendere meglio cosa significassero i termini “resistenza”, “odio” e “discriminazione”. “Con queste quattro storie abbiamo fatto battere dei cuori perché come detto dalla Sindaca, la Democrazia e la storia sono cuori che battono. Se noi riusciremo a trasmettere ai nostri ragazzi questo pulsare del cuore, allora la storia diventerà parte importante della loro vita perché poi la cosa bella è che non c'è un solo cuore che batte, ma tanti ed ognuno con il suo ritmo” ha così terminato la presentazione il professor Mantegazza.
M.Pen.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.