Merate: all'Agnesi il convegno "Outdoor education"

Cosa si intende per Outdoor Education e quali sono le migliori pratiche didattiche già attuate nelle scuole secondarie italiane? A quali modelli pedagogici si ispirano? Quali riferimenti normativi ed organizzativi dobbiamo considerare? Perché la rete costituisce un supporto fondamentale? In che modo tutte le discipline del curricolo concorrono a un progetto outdoor? Quali competenze si sviluppano e in che modo valutarle e certificarle? È possibile programmare PCTO e strutturare l'educazione civica in modalità di Service Learning?
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Il convegno e aggiornamento per docenti e dirigenti che si terrà l’11 gennaio 2024, presso il Liceo “Agnesi” di Merate, promosso dallo stesso istituto che è riferimento per la Lombardia di Scuole Outdoor in Rete, vuole dare delle risposte a queste domande ed essere un momento di conoscenza di un innovativo modello didattico-pedagogico messo a punto nell’ultimo decennio da questa Rete, dopo un periodo di sperimentazione didattica.

Ma vuole altresì essere anche un momento di confronto tra Istituzioni regionali e locali e tecnici di associazioni (esperti, docenti e dirigenti scolastici) per valutare il percorso fino a qui fatto da questa Rete ad Albaredo per S. Marco (SO) ed in altre località nazionali e predisporre le basi per la condivisione della metodologia e dei progetti da avviare nella regione Lombardia.
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In questa occasione sarà presentato un saggio di carattere pedagogico e didattico, frutto di un lavoro sinergico tra Università di Padova (Facoltà di Pedagogia) e i docenti delle scuole che hanno aderito alla sperimentazione di questa nuova metodologia definita come outdoor education for citizenship. 

Detta sperimentazione, alla quale la nostra scuola ha da subito aderito, ha coinvolto gli studenti di numerose scuole italiane in campus di lavoro svolti nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e, parallelamente, nelle Dolomiti del Comelico e sul monte Grappa ed ora anche ad Albaredo per S. Marco nel Parco delle Orobie.

In una situazione sociale di forte crisi adolescenziale si vuole porre al centro del problema la formazione degli studenti all’interno di un percorso in PCTO “riletto” in considerazione delle attuali esigenze educative degli adolescenti e di una rinnovata solidarietà e attenzione al territorio. I campus di lavoro che sono proposti alle scuole, diventano degli importanti laboratori ambientali, nell’ambito dei quali i giovani delle scuole secondarie di primo e secondo grado, svolgendo “compiti di realtà” in favore dell’ambiente (art. 9 della Costituzione) e della collettività (in Service Learning), sono protagonisti e responsabili del bene comune, qual è l’ambiente antropico e naturale all’interno del quale sono chiamati ad operare sotto la guida dei docenti adeguatamente formati sul modello e volontariato locale, vivendo quei principi di convivenza civile quale modello di Educazione Civica.
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L’ulteriore valore aggiunto è rappresentato dal networking territoriale che Enti locali e Associazioni territoriali, come ad esempio le Amministrazioni comunali coinvolte o il Parco Regionale delle Orobie, o il Club Alpino Italiano con i gruppi di A.G., l’Associazione Nazionale Alpini, ed altri ancora, possono fornire in futuro ad integrazione della metodologia didattica dell’outdoor, favorendo la creazione di un rinnovato tessuto sociale composto da aspetti valoriali importanti per la crescita dei nostri giovani racchiusi nella logica del Service Learning.

Parteciperanno all’incontro: la rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia prof.ssa Maria Grazia Demaria, l’Assessore all’Istruzione e la formazione del Comune di Merate dr.ssa Franca Maggioni, il dott. Patrizio Del Nero, sindaco di Albaredo per S. Marco, la rappresentante dell’Ufficio Scolastico di Lecco. 

Il volume "Progettare l’outdoor education nella scuola secondaria” che viene presentato in questo contesto vuole delineare questi temi in modo approfondito ed organico, offrendo ai Consigli di Classe e agli educatori extra scolastici una guida efficace e motivante, anche con format pratici di progettazione. 

Il dibattito finale permette di fare il punto della situazione in chiave di uno sviluppo futuro di questo modello sul territorio lombardo e nazionale.

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