Robbiate: amministrazioni a confronto sul ''bene comune''

Nel pomeriggio di sabato 18 novembre le porte di Villa Concordia si sono aperte a don Giorgio De Capitani e Martina Viganò che hanno riproposto nel comune di Robbiate un incontro che avevano organizzato a marzo a Dolzago sul tema del “bene comune” per continuare a discutere in maniera sistematica e continuativa dell’argomento.
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Martina Viganò, don Giorgio De Capitani, il sindaco di La Valletta Marco Panzeri, il vicesindaco di Viganò Renato Ghezzi, il consigliere di Robbiate Filippo Perego e il consigliere di minoranza di Cernusco Samantha Brusadelli

Per parlare di questo concetto, che dovrebbe essere pilastro della democrazia, sono intervenuti il sindaco di La Valletta Marco Panzeri, il vicesindaco di Viganò Renato Ghezzi, il consigliere di Robbiate Filippo Perego e il consigliere di minoranza di Cernusco Samantha Brusadelli.
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Don Giorgio ha aperto il dialogo provocando sulla mancanza attuale di un concetto di bene comune nelle menti delle persone, è come se fosse stata fatta tabula rasa su una tematica che al contrario dovrebbe essere il pensiero che “tormenta” gli Amministratori. “L’essere umano è tridimensionale, composto di corpo, anima e spirito. La riduzione di queste tre parti dal 1600 ha portato alla rovina. Fare il bene significa richiamare l’essere interiore che permette di andare oltre la psiche, alla carnalità, all’egoismo che caratterizza la società odierna. Un egoismo promosso da un populismo che viene propagato continuamente dalle elezioni popolari”. 
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Il sindaco di La Valletta Marco Panzeri ha portato la sua esperienza governativa nella fusione dei comuni di Perego e Rovagnate, spiegando la missione intrapresa dalla sua Amministrazione comunale di costruire un nuovo comune utile al popolo. Un processo sicuramente non immediato, non solo per il lungo cammino che ha portato al referendum, ma soprattutto per la conseguente creazione di una comunità solida. “Il nostro progetto non vuole annullare le comunità di partenza, ma intraprendere un percorso differente con l’obbiettivo di migliorarle senza far perdere l’identità individuale, intessendo allo stesso tempo un tessuto di base capace di far cogliere anche all’esterno le opportunità che questa fusione può offrire”. Il primo cittadino ha sottolineato come sia però fondamentale avere un’ideologia comune, che non si basi solamente su esigenze economiche ma sulla volontà di beneficiare il popolo. 
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Il vicesindaco di Viganò Renato Ghezzi ha dunque delineato la sua visione dell’attività amministrativa che, da sempre, se intrapresa nella maniera corretta dovrebbe consumare totalmente e assorbire tutte le energie di un individuo. Per questo motivo è necessario permettere a menti giovani di assumere tale posizione, ereditando il vissuto di un territorio “largo”, evitando elezioni inaspettate o la proposta di personaggi aventi impieghi incongrui all’amministrazione. La mancanza attuale di luoghi di aggregazione per discutere e informarsi di politica ha portato ad un disinteresse generale che si riflette sulla bassa percentuale di votanti alle elezioni amministrative e ad uno scarso coinvolgimento dei consiglieri ai quali vengono assegnate mansioni superflue. 

La parola è poi passata al consigliere di Robbiate Filippo Perego che ha fatto chiarezza sul fenomeno del populismo. Questa questione nasce dalla creazione di due fazioni che si nutrono di conflitto: le élites, che non tengono conto delle sfaccettature della società, e il popolo. Queste élites scavalcano l’interesse comune per mantenere il potere e gestire la totalità delle risorse sfruttando slogan e interventi immediati che creano reazioni e risposte istantanee per creare consenso politico. Questo modo di agire non permette di avere una visione della società a lungo termine, un prospetto temporale che nel Comune di Robbiate si è invece riusciti ad ottenere. A Robbiate dal 1992 a oggi si sono susseguiti 18 governi e tre sindaci di una sola lista civica “Continuità e Progresso” che ha permesso di non cadere in queste problematiche, in quanto le persone si sono affidate ad un progetto legato a valori volti al sostegno del benessere della comunità del territorio nel tempo, mantenendo una traiettoria e incrementando gli strumenti d’azione per raggiungere determinati obbiettivi in complicità con i cittadini.
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Il consigliere di minoranza di Cernusco Samantha Brusadelli ha infine concluso la conferenza delineando l’importanza della minoranza nell’ambito dell’Amministrazione comunale. Una posizione, quella dell’opposizione, che perde già di valore nel momento del fallimento elettorale, di una sconfitta che dalla società non viene contemplata. Da quel momento la Minoranza deve farsi spazio e imporsi per vigilare sull’operato della Maggioranza, per stimolare e tutelare il bene comune, per difendere il patrimonio del paese e collaborare con enti del territorio. Questo si può ottenere solamente mantenendo una trasparenza e rispetto reciproco da entrambe le parti, per poter garantire a pieno il benessere materiale e spirituale della comunità.

Al termine dell’assemblea è stata aperta la mostra “Quando il sacro si fa arte nobile” curata da Martina Viganò che, attraverso dipinti a olio, ha rappresentato alcuni passi biblici la cui interpretazione è stata guidata dai commenti di don Giorgio, allegati ad ogni quadro. La mostra sarà visitabile martedì 21, mercoledì 22 e venerdì 24 novembre dalle ore 15.30 alle 17.00, mentre sabato 25 novembre dalle ore 9.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.00.
I.Bi.
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