Airuno, Parco del Curone: il sindaco parla dell’adesione

Il sindaco Alessandro Milani di Airuno xha risposto all’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza “Progetto Comune” sul tema dell’adesione del Ente al Parco del Curone. In particolare i consiglieri Gianfranco Lavelli, Adele Gatti e Thierry Averna volevano sapere se l’intenzione di entrare a far parte del Parco ci fosse effettivamente, e soprattutto da quale data sarebbe previsto l’ingresso. 

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Milani ha risposto in questi giorni ricordando che il 5 ottobre 2022 l'amministrazione aveva portato in consiglio la deliberazione con la volontà del Comune di aderire al Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone e che in tale occasione di deliberò favorevolmente e all'unanimità dei presenti. “In merito alla data ufficiale di ingresso nella Comunità del Parco, si specifica che l'iter non è ancora concluso poiché siamo in attesa che il Consiglio Regionale si esprima in questo senso. Ad oggi, abbiamo la deliberazione Regionale, nello specifico la DGR N. 755 del 24.07.2022, dove la Giunta Regionale si esprime in modo favorevole all'ampliamento del Parco” ha fatto sapere il primo cittadino. 

È stato inoltre spiegato che l'amministrazione in fase di stesura del Bilancio previsionale triennale stanzierà la somma necessaria e prevista per la partecipazione alla Comunità del Parco. A oggila quota di adesione stabilita è di 1,50 euro per abitante.

“Le condizionalità richieste dall'amministrazione Milani all'ente Parco del Curone è sempre stata quella, anzitutto, per cui non vi fosse un automatismo di ingresso per il Comune di Airuno, ma che l'iter si potesse discutere con un percorso dedicato (es. le varie assemblee pubbliche informative sul tema tenute con i cittadini) finalizzato ad ascoltare la cittadinanza e le istanze propositive della stessa ed in particolare i residenti nella frazione collinare di Aizurro, che manifestavano le maggiori criticità, dubbi e timori per l’eventuale ingresso nel Parco” ha proseguito il sindaco, ricordando inoltre che nel 2019 l’amministrazione deliberò l'uscita dalla comunità del PLIS. “La nostra richiesta principale fu di poter avere e riscontrare segnali concreti di interventi e di opere sul nostro territorio collinare a vantaggio della nostra comunità. In particolare, dalle assemblee pubbliche era emerso di poter riconsiderare i nuclei abitativi delle frazioni, che inizialmente risultavano incluse nel perimetro del Parco senza alcuna distinzione e identificazione del nucleo abitato rispetto ai terreni circostanti. Come amministrazione il nostro intento era quello di preservare e ove possibile favorire interventi di recupero per le frazioni stesse. In alternativa la nostra richiesta era quella di poter rivedere la classificazione delle varie aree e dei territori stessi sempre nell'ottica di favorire quanto espresso in precedenza. Queste condizioni più volte esplicitate e discusse con 'Ente Parco saranno oggetto di approfondimento e indirizzamento verso la soluzione più adeguata non appena Regione Lombardia avrà concluso l'iter approvativo”. 

E.Ma.
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