Merate: aspettando l’alba del nuovo giorno

Ci eravamo posti la domanda, finti ingenui, se il signor sindaco sapeva della chiusura dell'ufficio postale. Ha provveduto lui stesso - meritoriamente dato che la minoranza occupa solo le sedie - a spiegare la vicenda. Sì lo sapeva e da gennaio scorso quando in gita a Roma a spese di Poste Italiane, assieme ai colleghi aveva appreso del progetto Polis, sportelli unici anche utili per il rilascio del passaporto, che coinvolge settemila comuni al di sotto dei 15mila abitanti.

 

 

Ma, forse, non ci aveva troppo badato: l'adunata generale, la frenesia del viaggio, la compagnia della signora Hofmann e dei colleghi, la location da convention all'americana, insomma, non aveva fatto mente locale. Poi però il 21 maggio si è incontrato con i funzionari di Poste italiane e lì apprendeva della chiusura. Senza alternative diversamente da quanto era successo nel 2004. Per non meglio precisate ragioni aveva tenuto per sé la notizia. Attendevo - ha spiegato con un sorriso leggermente inadatto alla situazione - la conferenza stampa prevista per questi giorni. Il comunicato affisso sulla porta di via Rondinella doveva essere riservato ai soli dipendenti. Invece la notizia è stata lanciata (da Mol). Ci saranno inevitabili disagi anche se l'Ufficio di Cernusco è stato potenziato. Ecco, anche il solo ricorso al verbo potenziare (vedi Mandic) basta per fare gli scongiuri. Sempre dispensando buonumore e in lotta costante con la sintassi tra numerose frasi iniziate e nessuna terminata, intercalari onomatopeici e fonemi, il signor sindaco ha esposto il fiero petto alla mitraglia della sinistra. Ma a sinistra ci sono solo obiettori di coscienza che preferiscono la didattica all'azione. Così Aldo Castelli anziché sparare a zero per il mancato coinvolgimento del Consiglio comunale ha dissertato su ruolo e funzioni delle Poste di ieri e di oggi. Come se a qualcuno fregasse qualcosa (anche così si spiegano vent'anni di sconfitte elettorali).

Aldo Castelli

Superato il punto e il successivo sulla mancanza di medici di base - dibattito anche questo aperto dal signor sindaco mentre la sinistra si è ben guardata di entrare nel merito sanitario - l'Aula ha volato verso la rapida conclusione dei lavori con le variazioni di bilancio. Sono stati chiesti lumi su spostamenti di poche migliaia di euro, ma nulla sull'appostazione di oltre 400mila euro per San Rocco. L'assessore Fabio Tamandi ha rispettato la consegna del silenzio (del resto vive di rendita sui progetti pensati e avviati da Andrea Robbiani). Sibillina l'assessora Maggioni su uno stanziamento di diecimila euro per un non meglio specificato progetto coltivato dal signor sindaco sin dal 2019. Un segreto di Pulcinella, si tratta della "telemedicina". Ne hanno parlato anche Favini e Piazza, completando il trittico, al solo scopo di giustificare i continui tagli. Posto che dubitiamo che il signor sindaco abbia competenze mediche occorre ricordare che gli esami debbono essere visionati da uno specialista ospedaliero, in assenza del quale la telemedicina va a farsi benedire. E, stavolta non dubitiamo, i medici di famiglia non hanno alcuna intenzione di assecondare questo fantasioso progetto.

Franca Maggioni


Quando tutto sembrava volgere al termine, e c'era chi scalpitava per uscire e fare combriccola, ecco prendere la parola l'avvocato Roberto Perego (il migliore comunque del gruppo di centrosinistra) e come un canto del cigno, rosso sangue, scandire: questa Amministrazione non va oltre i cubetti di porfido del centro. Appena si esce da piazza degli Eroi - Retesalute, ospedale ecc. - ci sono solo disastri. Finalmente una critica politica. Alessandro Vanotti che a volte più che un capogruppo sembra un capocomico gli ha risposto sghignazzando che mica è facile mettere a dimora i cubetti di porfido. Eia eia alalà.

 

Alessandro Vanotti

 

 

Dibattito chiuso, variazioni al bilancio approvate all'unanimità.

Passerà questa nottata per Dio, aspettiamo con trepidazione l'alba del nuovo giorno.

Claudio Brambilla
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