Merate: e ora anche l’Ufficio Postale

Mancava la chiusura dell'Ufficio postale a completare il quadro. Prima Retesalute a un passo dalla chiusura per inesistenti magheggi dolosi sui quali si è fantasticato di una appropriazione indebita, poi il presidio ospedaliero sempre più in difficoltà per le continue sottrazioni di competenze volturate a Lecco. E ora la chiusura di un servizio pubblico essenziale per 5-6 mesi. Ci dovremo rivolgere allo sportello di Cernusco, un minuscolo ufficio già insufficiente di suo per le normali operazioni postali.

L'ufficio di via Rondinella era stato chiuso per ristrutturazione nel 2004, da marzo a ottobre. Ma allora, sindaco Dario Perego, cui era poi subentrato Battista Albani, il servizio era continuato grazie a una struttura mobile posizionata in via degli Alpini.

Questa volta invece nulla. Solo grandissimi disagi soprattutto per coloro che non dispongono di un'auto o non sono in condizioni di utilizzarla.

La prima domanda che viene in mente è: ma l'Amministrazione comunale era stata informata della sospensione di mesi del locale pubblico servizio?

A quanto abbiamo appreso, gli assessori Alfredo Casaletto e Giuseppe Procopio l'avrebbero saputo casualmente il 17 giugno allo stadio in occasione del Memorial Triolo dal direttore delle Poste Pietro Buonocunto. Ma non risulta che abbiano trasferito la notizia in seno alla Giunta allo scopo di verificare la possibilità di ripetere l'operazione del 2004. Sono loro stessi a affermare che della questione non se n'è mai parlato.

Eppure la gravità delle conseguenze di una simile decisione avrebbe dovuto mettere le ali agli assessori per negoziare una qualche alternativa e, comunque, informare tempestivamente la popolazione senza attendere questo giornale.

E il signor Sindaco? Forse oltre ai decreti di deroga dell'inquinamento acustico in occasione dei grandi eventi del giovedì avrebbe dovuto diramare un comunicato per avvertire la popolazione del prossimo nuovo disagio.

Ma almeno lo sapeva? Fonti informali dicono di sì. E da diverse settimane. Non abbiamo conferma di ciò. Se l'avesse saputo è certo che non ne ha parlato con i colleghi di Giunta.

Se invece non fosse stato informato dovrebbe porsi qualche domanda.

La città è punteggiata di cantieri dalla sommaria gestione. A Sartirana per il "rischio idraulico" si annunciava l'inizio dell'opera a maggio invece è partita a metà giugno, e nessuno ne sa nulla, non si conosce l'entità dell'intervento né la durata dei lavori. La strada per Vescogna è tuttora chiusa mentre è stata riaperta per quanto sconnessa via Principe Falcò. Sul centro cittadino sorvoliamo, ci si domanda se un milione di euro non poteva avere altra e più importante destinazione. Il cantiere di via Verdi ha sforato i tre mesi di ritardo e la fine è di là da venire.

Insomma non è azzardato sostenere che c'è qualche problema nella macchina amministrativa.

E la vicenda della chiusura dell'ufficio postale lo certifica.

Claudio Brambilla
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