'Spare' e il volto della Leader come icone in copertina ma è propaganda in formato libro: ingannevole

Enrico Magni
In vetrina, sui bancali delle librerie, e forse dai barbieri, tra le varie riviste di amori perduti e ritrovati è possibile trovare il volto del principe Harry, sulla copertina del libro Spare, edito da Mondadori. Come le riviste che si trovano nei parrucchieri, nelle anticamere dei medici di base, nelle sale d’attesa del dentista, il volto accattivante del quarantenne Harry attira l’attenzione e riempie le tasche agli editori. E’ un libro che va sfogliato, va letto al cesso sul water, prima di dormire, sulla poltrona. Questa mattina è l’argomento che si sorseggia con l’amica mentre si beve il cappuccino con la fresca brioche.
Il testo non è stato scritto da Harry, ma da J.R Moehringer, che di mestiere fa il ghoswritere (scrittore fantasma). E’ uno scrittore che, in collaborazione con l’interessato, scrive biografie di personaggi o professionisti: è una buona penna. E’ un’operazione industriale editoriale, per nulla romantica, orchestrata da multinazionali dell’editoria.
Il volto di Harry è un business per l’autore, le case editrici, i distributori, le librerie. Sono miliardi di denari che girano. E tutto per leggere fregnacce, rancori, incomprensioni, mal di pancia di un figlio blasonato che si sente una ruota di scorta (Spare). Le su esternazioni diventano merce rara di guadagno; invece la storia biografica di un viaggiatore di terra, di mare, di un poveraccio è considerata pallosa e fastidiosa. Il libro in sé non conta niente, così pure il povero principe Harry.
Nell’epoca della post globalizzazione pensare che esistano ancora re, principi, duchi è deprimente e sottolinea quanto ancora pesa la storia secolare delle dinastie in Europa: siamo ancora con una gamba nel passato. W Giuseppe Mazzini.
Ciò che colpisce è la corsa della gente tra i due oceani all’acquisto del libro della favola triste o bella. Harry muove qualcosa nelle persone per indurle a leggere il racconto della sua storia. In ogni persona c’è sempre un puer nascosto che cerca favole, sogni, magia, pagliacci, giostre. Le favole dei principi, principesse servono per stemperare paure, ansie, addolcire sogni cattivi, incubi, disgrazie. Le favole necessitano per mascherare, nascondere drammi e pulsioni negative, rimuovere le atrocità della realtà: il volto di Harry è il santino di sangue blu. Il libro è un pillolone che va bene per tutti e dà l’occasione di schierarsi a favore o contro.
Nella società post global, segnata da due eventi sociali, storici, importanti e devastanti, come la pandemia globale e le guerre permanenti, c’è bisogno di storie, favole che mettano da parte, per un attimo, la complessità della realtà.
Lo scopo di Harry, con la sua storia biografica, è di catturare un consenso mediatico per incidere ed esprimere il suo potere politico in Inghilterra: se la vedano gli inglesi, gli isolani, i brexit.
Per un leader politico il racconto della storia biografica è funzionale per incidere a livello sociopolitico; queste biografie servono per accumulare notorietà nei vari strati sociali della popolazione, sono operazioni populistiche.
Il volto del leader compare nella copertina in modo marcato come un’icona perché deve colpire l’immaginario dell’acquirente e portarlo dentro la sua narrazione. Non è un caso che in Lombardia, dove si voterà per le regionali, al posto del volto del candidato presidente c’è quello della leader del partito maggioritario; volto che da mesi è nelle librerie ed è riuscito a catturare il consenso. E’ propaganda impacchettata in formato libro: è ingannevole.
dr. Enrico Magni
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