Merate: se l’iniziativa è bella ed è facile parcheggiare il successo è assicurato, che si svolga in centro o in qualunque frazione

Commenti di segno opposto si rincorrono sui social e nelle piazze centrali. Non senza un filo di infantilismo c'è chi pubblica foto della piazza deserta, come a dire: visto? Se non facciamo eventi non viene nessuno a Merate. Una risposta più concreta arriva da diversi commercianti del quadrilatero che assicurano di aver lavorato bene anche domenica 18, nonostante non vi fosse nulla in centro. E qualcuno aggiunge: forse proprio per quello.
Ma la domanda vera da porsi secondo noi è un'altra: la Proloco, ottima organizzatrice dell'evento di via degli Alpini, lavora per i negozi dell'area storica o per l'intera cittadinanza, soprattutto per i cittadini e, se possibile, anche per i commercianti che lavorano fuori dal centro, cioè l'80% degli esercenti attività di vicinato?
Perché, si badi bene, la vera confusione nasce proprio dal doppio ruolo della presidente di Proloco e della Nostra Mela, con l'aggravante di essere ella stessa commerciante del centro (ricordate la drammatica ammissione: quando ci sono iniziative battiamo più scontrini?)
Quella di domenica - a nostro parere - è una lezione che deve costituire un precedente: come sosteneva in tempi non sospetti l'attuale sindaco Massimo Augusto Panzeri gli eventi debbono essere allestiti in ogni frazione, in ogni quartiere della città. Se sono belli, come a Cassina tra le corti, come domenica in via degli Alpini, funzionano e attirano tanta gente. Se poi le attività del posto lavorano più del solito tanto meglio.
Altra nota tutt'altro che secondaria: ci sono zone, come quella a sud di Merate, in cui abbondano i parcheggi liberi, a centinaia tra le aree laterali al distaccamento dei vigili del fuoco, attorno al centro commerciale, alle piscine, alla vicinissima via Agnesi. Anche la facilità di parcheggio diventa un elemento strategico per favorire il successo di una manifestazione. Pochi parcheggi e una viabilità monca non possono favorire le vendite (basta chiedere a chi lavora in centro di 60 anni, potremmo citare Pesola e Albani).  
Ma il cuore del problema, che dovrà essere ben considerato nella stesura del calendario 2023 è che Proloco lavora per l'intera città, hanno diritto a godere di eventi tutte le frazioni, i quartieri come via Verdi, come via degli Alpini, molto popolosi. Hanno diritto i cittadini - sostenendone i relativi disagi come coloro che abitano in centro - ne hanno diritto i commercianti periferici, che sono tantissimi.
Una equa distribuzione favorisce tutti, non discrimina nessuno, spazza via il sospetto che certe iniziative abbiano un secondo fine.
In questo senso il lavoro assai più attento e meno subalterno dell'assessore al commercio Giuseppe Procopio, farà la differenza. Anche per la sua stessa credibilità e dignità. 
Claudio Brambilla
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