Caro direttore: proloco o procentro?

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Caro direttore

Come ogni martedì mattina, da quarant'anni a questa parte leggo il Giornale di Merate che, da diverso tempo, ovviamente sfoglio nella versione online. Oggi mi è caduto lo sguardo sul resoconto dell'assemblea dei commercianti con l'assessore Procopio. Devo dire che la lettura mi ha veramente sconcertato. La proloco, per statuto e per definizione, opera a favore della città tutta, altrimenti si sarebbe chiamata procentro. La sua attuale presidente, assai dinamica, la deve vedere diversamente perché, ignorando tutto ciò che sta fuori il quadrilatero, difende a spada tratta ogni iniziativa promossa e allestita nel centro. Per sostenere la validità della scelta accusa i commercianti di non capire i vantaggi delle bancarelle in piazza atteggiandosi a negoziante di lunghissima data, che non è come sappiamo bene. E non contenta scivola clamorosamente, come accade a quanti vogliono imporre la propria ragione a ogni costo. Infatti assicura che il numero degli scontrini battuti nel suo negozio aumenta ogniqualvolta c'è una iniziativa in centro. Non rendendosi conto di ammettere l'esistenza di un interesse privato che configura il più classico dei conflitti di interesse. Mi dico da profondo conoscitore del settore, se vecchie volpi come Albani e Sangiorgio che presidiano il centro da generazioni hanno un'idea diversa forse, dare loro ascolto è segno di intelligenza. Accusarli di incapacità di comprendere è prerogativa degli arroganti. Che, per quanto spalleggiati, arroganti restano. Ho visto in decenni tanti presidenti di proloco alternarsi ma li ho visti agire sempre con passo felpato, rispettosi delle idee e delle necessità altrui. No, devo dire che non è stata una bella lettura, naturalmente dando credito al cronista che ha scritto l'articolo. La città è grande, cara Presidente, esporti in giro per le frazioni le sue belle iniziative. E pazienza se in quelle occasioni il suo registratore di cassa sarà meno movimentato.

 

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