Verderio: seduta ''segreta'' per affrontare un'interrogazione

Sull'ordine del giorno del consiglio comunale di Verderio di mercoledì 28 settembre apparso sul sito web dell'ente, contrariamente a quanto solitamente accade, non sono stati riportati i titoli di due interrogazioni presentate dal gruppo di minoranza "Cambia Verderio". Per quale motivo? È la prima domanda che i consiglieri Marco Benedetti e Caterina Viani hanno posto al sindaco Robertino Ettore Manega a inizio seduta. "Era diritto del cittadino sapere di cosa si discute per poi decidere se venire o meno" ha detto Benedetti.
"Abbiamo fatto richiesta al Dpo, e anche a un avvocato, il quale ha comunicato che è giusto non dare trasparenza dell'oggetto delle varie interrogazioni, soprattutto quando si parla di minori'' ha risposto il primo cittadino.
Una delle due interrogazioni presentate da "Cambia Verderio" infatti fa esplicito riferimento a un fatto di cronaca apparso sul settimanale cittadino la settimana scorsa, quando si è raccontato di un atto vandalico compiuto da alcuni minorenni in paese. Tra i giovani coinvolti ci sarebbe anche la figlia di un assessore di Verderio, il quale - sempre secondo quanto riportato dalla stampa - avrebbe invitato successivamente i giovani a ripulire il danno fatto.
Tentando di ricostruire la vicenda, inserendo nelle premesse quanto è apparso sulla stampa, sulle pagine social e in alcuni gruppi messaggi, la minoranza ha chiesto che ruolo ha avuto l'amministrazione nell'intera vicenda; chi dell'amministrazione, a parte l'assessore in questione, ha "autorizzato dei minori a compiere il goffo tentativo di porre rimedio ai vandalismi, di fatto creando un ulteriore reato di vandalismo, anch'esso penalmente perseguibile"; la stima dei danni arrecati ai cittadini e al patrimonio comunale; chi pagherà tali danni, considerate le dichiarazioni dell'assessore, "che creando un equivoco, sembra intendere che le azioni in atto sono intraprese a cura e spese dall'amministrazione"; il ruolo avuto dall'assessore in questione nella vicenda che coinvolge anche la figlia; quali provvedimenti intende attuare il sindaco nei riguardi del assessore in questione, "purtroppo non nuovo a comportamenti gravi non confacenti al ruolo istituzionale che ricopre".
Le risposte che l'amministrazione ha dato non sono note a chi scrive, perché giunti a questa interrogazione (posta come penultimo punto all'ordine del giorno), più o meno attorno all'1:45 di notte gli uditori presenti in villa Gallavresi hanno dovuto lasciare la sala consiliare. Prima che il consiglio affrontasse il punto infatti la consigliera di maggioranza Fausta Proietti è intervenuta: "leggendo l'interrogazione, ci sono riferimenti chiari a persone che sono minorenni e sono coinvolte in atteggiamenti considerabili illeciti, per cui visto che si può in base all'articolo 46, se i consiglieri sono d'accordo, chiederei di proseguire la seduta a porte chiuse". La proposta della consigliera Proietti è stata appoggiata in totale da quattro consiglieri di maggioranza.
A fare chiarezza su questo passaggio è stato il primo cittadino: "Il comma 3 dell'articolo 46 recita: il consiglio comunale su proposta motivata di almeno tre consiglieri può deliberare a maggioranza di voti il passaggio a seduta segreta per continuare il dibattito". Le persone rimaste in aula - componenti del consiglio comunale e il segretario - saranno vincolate a segreto d'ufficio.
Il sindaco Manega ha messo ai voti la "chiusura delle porte". Favorevole tutto il gruppo di maggioranza, eccetto l'assessore Francesco Falsetto, che come il consigliere di minoranza Francesco Manfredi si è astenuto. Contrari invece consiglieri di minoranza Marco Benedetti, Caterina Viani e Valeria Quinterio.
Tra i consiglieri, sindaco e assessori è iniziato un battibecco. Gli uditori si sono alzati e sono usciti.
E.Ma.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.