Un saluto denso di gratitudine al prefetto dottor Castrese De Rosa

Eh sì, Castrese de Rosa ce lo ricorderemo. Non serve con lui il titolo, dottore e meno che mai l’appellativo Sua Eccellenza. E’ semplicemente il prefetto De Rosa, un giornalista, un alto funzionario dello Stato, un uomo delle Istituzioni ma, soprattutto, un uomo comune che alla fortezza di via promessi Sposi ha preferito i piccoli comuni della Valsassina dove rappresentare lo Stato amico, non lo Stato burocratico e vessatore.

In questi 15 mesi il prefetto de Rosa ha visitato tutti o quasi i comuni della provincia, ha allestito tavoli per le più svariate esigenze, necessità, emergenze e urgenze. Ha rassicurato, ha fatto quello che è in suo potere per essere vicino al cittadino. Ha risposto a tutti coloro che a lui si sono rivolti, si è messo a disposizione senza badare a orari e formalismi.

Insomma Castrese De Rosa ci mancherà. Eravamo già spiaciuti quando uno dopo l’altro ci hanno salutato il prefetto Liliana Baccari anche lei decisamente “alla mano” e il vice prefetto Stefano Simeone, rimasto 20 anni nella nostra provincia.

Ora ci saluta anche Castrese De Rosa, un turnover forse troppo veloce per consentire al rappresentante territoriale del Governo di dispiegare tutto il proprio potenziale. Ma seppure in un tempo ridotto il prefetto De Rosa ha potuto e saputo mostrare il lato umano dello Stato. E noi, nel salutarlo, gliene siamo davvero molto grati.
Claudio Brambilla
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