Merate: la lunga marcia verso il ''Palazzo''

L'argomento è secondario ma vale la pena dedicare qualche riga, giusto per alleggerire il momento, denso com'è di problematiche politico-amministrative-giudiziarie.

La Proloco Merate ha un nuovo organismo direttivo con tanto di board. Abbiamo cercato lo statuto nel sito ma senza trovarlo. Ci sarà senz'altro, tuttavia ci permettiamo consigliare, se già qualcuno non vi avesse posto rimedio, di consentire il voto soltanto a persone che sono iscritte da almeno un anno.

Molto tempo fa ricordiamo una clamorosa scalata messa a segno ai danni della dirigenza in carica grazie a una raccolta estemporanea di iscrizioni.

Una specie di Opa ostile, dove l'offerta di pubblico acquisto è stata condotta a tutto campo con iscrizioni pret a porter. Non sappiamo se qualcosa del genere sia accaduto anche stavolta e francamente non ci attizza.

Ora si dovrà sciogliere il nodo tra La Nostra Mela - nata come braccio operativo dei commercianti, allora distinti dalla proloco - e l'Associazione meratese con sede nella storica via Roma.

Non ha più senso mantenere due associazioni con uno scopo sociale simile e, soprattutto, col medesimo presidente. Un conflitto di attribuzioni che dovrebbe imbarazzare anche i pur indulgenti vertici di Palazzo cui compete gestire l'ambito culturale e ricreativo nell'interesse generale della città e non soltanto di una categoria pure importante.

Ma, al contrario, si ha l'impressione, che la maggioranza consigliare abbia molta voce in capitolo in Proloco, sia pure per interposte persone considerando quanti peana le sono stati tributati in particolare dalle parti di via Verdi.

Chissà che, come la Hofmann, anche qui qualcuno abbia puntato al primo gradino della famosa scala di Maslow iniziando l'ascesa verso la cuspide della piramide. I giochi sono ancora in alto mare, il 2024 è lontano.

Ma non escludiamo che a più d'uno siano fischiate le orecchie avvertendo nell'aria uno strano scambio di messaggi in codice tra personaggi decisamente autorevoli della vecchia guardia.

Personaggi che, con un tribuno come Quinto Licino Catone a guidarli, avrebbero ottime possibilità di marciare sul Palazzo. E espugnarlo.

Claudio Brambilla
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