Ospedale Mandic, in Pneumologia eparina e test sierologici Dottor Colombo: presto riabilitazione all'Inrca di Casatenovo

Test sierologici per la ricerca degli anticorpi, eparina contro le trombosi… Come è cambiata la cura del Coronavirus in queste ultime settimane? Siamo andati a scoprirlo nel reparto di Pneumologia dell’Ospedale di Merate, dove ci siamo resi conto che il reparto dell’Inrca non ha nulla da invidiare ai più blasonati nosocomi milanesi. Anzi, si tratta di una struttura all’avanguardia nella cura dell’infezione da Coronavirus, come ci ha confermato il primario, il dottor Daniele Colombo. 



Il dr. Daniele Colombo

Si sente parlare tanto di test sierologici per la ricerca di anticorpi, in grado di stabilire se il paziente è affetto da Coronavirus o lo è stato… Qual è la sua opinione al riguardo?
Nel Laboratorio Analisi di Casatenovo  stiamo testando gli esami sierologici da alcune settimane, per quanto ci riguarda sembrano attendibili. Teniamo presente che i tamponi hanno verosimilmente un 30% di falsi negativi, anche oltre… L’incrocio tra i due dati sarebbe molto importante, ma stiamo attendendo che ne venga autorizzato l’impiego dalla Regione. Questi test infatti non possono ancora  essere utilizzati per la popolazione  per diagnosticare se un paziente è contagiato dal virus o ne è immune.  Sul mercato si trovano numerosi tipi di Kit di dubbia validità; è importante quindi attenderne  la scelta e l'ufficialità della Regione, anche se sarebbe molto meglio un coordinamento Nazionale.  
Noi abbiamo confrontato i test sierologici di pazienti con tamponi negativi e Tac suggestive per Covid + evidenziando come i test sierologici confermino la malattia smentendo il tampone negativo, già peraltro smentito dalla Tac.
Abbiamo avuto casi dove la Tac Torace mostrava una polmonite interstiziale importante mentre il tampone, ripetuto due volte, è sempre risultato negativo.
il test sierologico conferma il contagio evidenziando la presenza di IgM e/o IgG. Le IgM  indicano che la malattia è in atto mentre le IgG ne determinano l'immunità.
Abbiamo fatto circa quaranta incroci tra i test sierologici e i tamponi su pazienti del nostro reparto e nella maggior parte dei casi hanno dimostrato una discreta attendibilità.



Si tratta di test che, una volta autorizzato l’impiego, l’Inrca potrebbe eseguire anche per conto dell’Asst?
Disponibilissimi ma mi sento di escluderlo, nel momento in cui la Regione autorizzerà i test sierologici, l’Asst li potrà fare per conto proprio, credo abbiano sicuramente le apparecchiature per dosarli.
Possiamo e vogliamo però metterli a disposizione in primis per il nostro personale e poi per tutta la popolazione Siamo disponibili per eventuali screening di massa.

Da alcuni giorni sui media si parla tanto dell’impiego dell’eparina per la cura del Coronavirus, in quanto i decessi di molti pazienti non avverrebbero per soffocamento ma per trombosi. Il dottor Colombo conferma che al Mandic viene impiegata l’eparina, ma rivela anche un altro aspetto in quietante: la Cina non ci ha comunicato agli inizi dell’epidemia gli effetti positivi legati all’impiego del noto anticoagulante, che avrebbe potuto salvare la vita ad alcuni pazienti.
Quella dell'eparina è una cosa francamente che non capisco. Oggi è impiegata da tutti nella cura del Coronavirus. Dopo  i primi giorni di "assedio", da quando è scoppiata l’emergenza, tutti si sono resi conto che c’era l’assoluta necessità di usare l’eparina e quindi è stata immediatamente utilizzata per tutti i pazienti.  l’indicazione è stata suggerita anche dal dosaggio del DiDimero che, in molti pazienti affetti da Coronavirisus, era esageratamente alto, con valori mai visti e che pensavo non esistessero.
Il DiDimero è un prodotto di degradazione della fibrina (FDP), un frammento proteico rilevabile nel sangue in caso di fibrinolisi, e la sua presenza è suggestiva per un evento trombo-embolico di tipo coagulativo.

Se per il Governo la Fase Due dell’Emergenza Covid-19 inizierà il prossimo 4 maggio, nel reparto di Pneumologia dell’Inrca, all’interno dell’ospedale Mandic di Merate, sembra già iniziata.
Già, rispetto a dove eravamo rimasti... le cose sono cambiate, sono decisamente migliorate rispetto alle scorse settimane. Si sta andando verso la “normalizzazione”, tra virgolette. L’ospedale è ancora quasi tutto Covid, con pazienti infettati, ma il reparto ora è tranquillo. Si riescono a curare i pazienti in condizioni sicuramente ottimali, ma soprattutto a guarirli e a dimetterli. E questa è la cosa più bella...  Fino a ieri infatti accoglievamo nel mio reparto solo pazienti molto gravi e trasferivamo negli altri reparti i pazienti in miglioramento privandoci così della soddisfazione di poter dimettere i pazienti.
Anche il Pronto soccorso non è più in stato di assedio come lo è stato nelle scorse settimane. In queste condizioni possiamo dire che la situazione è sostenibile e si va verso la normalità.
Devo però sottolineare che in reparto non abbiamo mai avuto momenti di crisi, soprattutto dal punto di vista dei Dpi, abbiamo sempre avuto tutti i presidi necessari e il personale è sempre stato adeguatamente protetto, a differenza di quanto avvenuto, come si è sentito dire, in altre sedi”.

E questo lo conferma anche il dato, non certo secondario, che nessun operatore della Pneumologia sia stato fino ad oggi contagiato, teniamo però le dita incrociate. La sensazione è che la situazione stia lentamente regredendo e la disperazione generale di quei giorni stia lentamente lasciando spazio alla speranza.
I casi più brutti possiamo dire che sono andati… La sensazione è che la malattia sia meno cattiva, ma forse è dovuto al fatto che ne arrivano meno. Comunque in effetti i pazienti che vediamo adesso sono meno “brutti”, non abbiamo più quei casi drammatici che abbiamo avuto in passato.
Questo però è il momento peggiore, perché si tende ad abbassare la guardia ma non lo dobbiamo fare assolutamente...   Resta l’incognita di Milano, che ancora non ci tranquillizza e continuerà a preoccuparci fino a quando anche lì verrà ufficializzata la seconda fase, solo a quel punto potremo fare delle valutazioni.



Il reparto di Pneumologia superata l’emergenza tornerà quello di prima o dovrà fare i conti con un nuovo sistema clinico legato ovviamente all’insufficienza respiratoria?
Questa vicenda ha cambiato tutto il mondo, nessuno di noi sarà più quello di prima. Però voglio sperare che il reparto di Pneumologia torni quello di prima, anche se sicuramente saremo gli ultimi, tra tutte le specialità dell'ospedale, perché noi siamo gli unici che hanno continuato a fare quello che facevamo mantenendo la medesima "mission". Tutti gli altri medici dell'Ospedale si sono trasformati a causa dell’emergenza in medici che curano il Covid (pediatri, ortopedici, psichiatri, chirurgi…) mentre noi già curavamo l'insufficienza respiratoria e le polmoniti e continueremo a farlo, in altre condizioni ovviamente, anche quando tutto questo sarà finito.

E il rapporto con il territorio e con i cittadini come è stato rispetto a prima dell'emergenza Coronavirus?
Devo dire che abbiamo avuto un grande sostegno, sia di carattere economico che ci ha consentito di acquistare in tempi brevi le apparecchiature e i circuiti necessari per la cura del Coronavirus, ma anche di carattere umano. Abbiamo ricevuto sostegno di ogni tipo: pizze, piatti pronti, dolci, uova di Pasqua, colombe, ma anche DPI eccetera… C’è stata una vicinanza umana straordinaria e nei momenti più difficili è stata determinante per il nostro morale. Voglio ringraziare tutti per l’affetto e il sostegno che ci hanno dimostrato. Abbiamo superato momenti veramente difficili, ma sentire la vicinanza e l’affetto della popolazione è stato importantissimo. Voglio approfittare di questa visibilità per ringraziare in modo veramente sincero e disinteressato la Direzione di Casatenovo (i mitici Elisa, Emanuela e Andrea), il dottor Favini, il dottor Corrao e la dottoressa Bettamio che ci hanno sempre sostenuto favorendo convintamente la totale integrazione tra Inrca e Asst, senza la quale sarebbe stato tutto molto, molto più difficile.
Ricevo da Ancona telefonate di stima e amicizia dalla dottoressa Lattanzio, dal nostro Direttore Scientifico, e due volte al giorno telefonate dal mio Direttore Generale, il dottor Genga, a cui devo un ringraziamento particolare per la sua vicinanza  e la grande  disponibilità nel costante aiuto a saltare la burocrazia nel risolvere i problemi più urgenti: non ci ha fatto mai sentire soli.



Nella Sede di Casatenovo avete posti Post Covid?
La Sede di Casatenovo sarà invidiata e preziosissima per il nostro territorio.
In Italia ci sono pochissime Riabilitazioni Respiratorie e la nostra è unica nel suo genere, in grado di gestire 32 posti letto di Riabilitazione Respiratoria e 18 posti di Sub Acuti
Sono già stato contattato dalla Regione più volte per sapere come abbiamo intenzione di organizzare il Presidio.
Saremo in grado di prendere i pazienti post Covid provenienti dalle varie Rianimazioni portatori di gravissime patologie respiratorie con necessità ancora di ventilazione invasiva continua tramite tracheotomia. Con l'aiuto dei nostri Terapisti della riabilitazione, specialisti nell'ambito respiratorio, saremo in grado di riabilitare tanti pazienti post Covid portatori di gravissime sequele respiratorie e non solo.
E qui, più che mai, sarà necessario avere a disposizione i test sierologici che ci garantiranno con due tamponi negativi la negatività dei pazienti inviati dai vari ospedali, pena la trasformazione in Covid di tutta la Riabilitazione.

Perché non ora?
Perché al momento gran parte del personale medico e infermieristico è stato trasferito presso la Pneumologia del Mandic, ma è pronto a ritornare a Casatenovo quando l'emergenza sarà finita… e finirà, sono assolutamente certo che finirà.
Angelo Baiguini
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.