Merate: la 'freccia delle piscine' potrebbe tornare in vasca, è all'asta il marchio della 'Diana', la storica azienda di costumi

Ci sono marchi ormai talmente conosciuti e riconoscibili da rendere "superata" la necessità di associare al logo anche il nome per esteso della società a cui lo stesso appartiene. Fino a qualche anno fa, nell'ambiente del nuoto, sia amatoriale tra le quattro mura dell'allora "vecchio" centro natatorio di via Matteotti sia agonistico se non addirittura professionale ai massimi livelli e dunque perfino nelle vasche dell'Olimpiade di Mosca del 1980 e successive, la "freccia" era una sola, quella della Diana, realtà produttrice di costumi indossati tanto da bambini avviati al mondo di tuffi e virate dai genitori tanto da campioni affermati, desiderosi di superarsi infrangendo record su record anche grazie all'aiuto di nuove "mute" innovative made in Merate. L'epilogo dell'avventura imprenditoriale, avviata in città nel lontano 1947 da Luigia e Pietro Casati, con il testimone poi passato nel tempo alla famiglia Bechis, è tristemente noto: la Rue Royal Diana srl, proprietaria dal 2011, con sede legale in via Franchetti a Milano e unità locale operativa in via Calendone 2 a Olgiate Molgora, dove era stata trasferita la produzione dopo la chiusura del vecchio stabilimento adiacente al Parco delle Piramidi, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Lecco nel giugno dello scorso anno. Ora il marchio storico che per decenni ha rappresentato una garanzia di qualità, richiamando il mito greco insito nel nome stesso dalle società, ispirato alla Dea della caccia, è all'asta, in cerca di un acquirente che voglia tornare "a cucirlo" su costumi e cuffie o che voglia donargli una nuova vita, tanto tra i confini nazionali quanto in giro per il mondo, essendo lo stesso registrato in Italia ma anche, nelle sue diverse forme grafiche - con il nome o senza - in svariati Paesi tra i quali la Federazione russa e la Cina, giusto per citare i due "maggiori". 800.000 euro il prezzo di perizia, fissato quale base. 600.000 euro l'offerta minima ammissibile, con rilancio minimo di 10.000 euro e cauzione da versare pari al 10% dell'offerta. La gara si è aperta, a cura di Astexpo per conto del curatore fallimentare dr. Leonardo Milani, lo scorso 6 agosto e si chiuderà alle 10 del 25 ottobre (per i dettagli, clicca qui). Nella speranza di tornare a leggere "Diana" non solo su custumi ormai... vintage.
A. M.
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