
Giovanni Bolis e Francesca Rota
Il prossimo 8 ottobre l'assemblea dei soci del
Parco Adda Nord è chiamata a eleggere il
consiglio di gestione. Si chiude così il capitolo del commissariamento avviato due anni fa dalla Regione a seguito di presunte irregolarità gestionali e finalizzato a prevenire possibili atti corruttivi.
Retto dal commissario straordinario Giovanni Bolis, l'ente ha proseguito nella sua attività convocando 12 volte l'assemblea dei sindaci e procedendo con atti, delibere di approvazione, investimenti, dismissioni.
Il consiglio di gestione è composto dal presidente, da 3 consiglieri eletti, da un consigliere designato dalla regione con specifiche competenze e, novità per questo giro, da un rappresentante delle associazioni agricole che si sa già essere Antonio Groppelli (nel CdA del Parco dal 1991 al 1996 e dal 1998 al 2007).
Come naturale le varie correnti politiche sono scese in campo presentando le candidature alle cariche, con il sostegno già palesato di diverse amministrazioni.
Per i 3 posti da consiglieri sono stati presentati 4 nominativi.
Luigi Esposito di Solza (centrosinistra) proposto dalle municipalità di Lecco, Malgrate, Olginate, Vercurago, Monte Marenzo, Garlate, Galbiate, Verderio, Solza
Ignazio Ravasi di Fara Gera d'Adda da Cassano, Trucazzano, Fara Gera d'Adda, Paderno
Roberto Bonfanti di Imbersago da Brivio, Imbersago, Airuno, Calco
Alessandro Chiodelli (centrodestra) Trezzo, Capriate, Pondida, Cisano bergamasco
Per la
carica di presidente, invece, due i nominativi.
Il centrosinistra sostiene la candidatura di Francesca Rota, avvocato del foro di Lecco, assessore con la prima giunta di Virginio Brivio. Il suo nome sarà di certo sottoscritto da Lecco, Malgrate, Olginate, Vercurago, Monte Marenzo, Garlate, Galbiate, Verderio, Solza, Cassano d'Adda. Sul fronte opposto c'è il sostegno alla candidatura "in continuità" di Giovanni Bolis, attuale commissario, con l'avvallo dei comuni di Bottanuco e Capriate, Cisano, Cornate e Villa d'Adda (tutti di centrodestra).
C'è chi però sostiene la possibile incandidabilità di Francesca Rota.
Il legale lecchese (salvo omonimie), già sindaco di Garlate ed ex consigliere regionale, infatti, rappresenta tuttora (secondo quanto riportato da una delibera del dicembre 2018 e dunque salvo remissioni di incarico in tempi recenti) i soci amministratori dell'azienda che ha fatto ricorso al tar della Lombardia per l'annullamento dell'ordinanza emessa dallo stesso parco e relativa a presunti scavi non autorizzati realizzati nei confini dell'ente, in comune di Olginate.
Il suo nome ha già fatto "storcere" il naso a diversi esponenti del centrodestra e non solo e non è da escludersi dunque che l'assemblea dell'8 ottobre non sia priva di colpi di scena.
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