Scritto Giovedì 08 gennaio 2015 alle 22:30
Due (ottimistiche) previsioni sbagliate: la malavita continua a assaltare il meratese e l’attesa al Pronto soccorso a aumentare. La nostra autostima è al minimo storico ma i responsabili di sicurezza e salute che dicono?
Abbiamo sbagliato due previsioni nel volgere di 30 giorni; e per ciò la nostra autostima è finita sotto le suole delle scarpe. Pensavamo che dopo sant'Ambrogio l'aggressione della malavita al patrimonio dei meratesi perdesse di slancio, invece la carovana è puntualmente assaltata di giorno e di notte senza che le giacche blu riescano almeno a ridurre l'ammontare del bottino.
Se il furto da riuscito diventa un tentato è solo perché il proprietario arriva in casa sul più bello oppure qualche vicino coraggioso urla. Sconfortante.
I nostri sindaci che si riempiono la bocca di "iniziative istituzionali" non riescono a riunirsi, mettere assieme tutte le forze di polizia locale - una sessantina almeno di uomini dislocati nei 16 comuni del circondario - e mettere in strada ogni notte tre o quattro pattuglie in supporto ai mezzi dell'Arma, riducendo i servizi diurni che per lo più si concretizzano in multe per divieto di sosta e nella consegna di atti amministrativi che potrebbero benissimo essere affidati ai messi comunali.
Previsione sbagliata dunque. Errata per eccesso di fiducia anche quella formulata sul rafforzamento del Pronto soccorso del Mandic.
Aveva ragione Ambrogio Sala nell'invitarci alla prudenza. Si, la delegazione di Merate è stata ricevuta con tutti gli onori al Pirellone nientepopodimeno che dall'assessore alla sanità Mario Mantovani ed è tornata carica di promesse.
La realtà però è ben diversa: il Pronto soccorso resterà nelle attuali condizioni ancora per mesi, sotto organico con attese che fanno a pezzi le ridicole statistiche ufficiali. Del resto chi si fida più dei dati forniti dall'interno delle stesse strutture? Anni fa ci volevano far credere che a Merate la malavita mettesse a segno una media di dieci furti al mese. Avevamo cercato di correggere la temporalità: al giorno, forse. No, al mese dicevano le statistiche ufficiali. E dai, ma non è possibile, basta contare il numero dei furti resi noti dai giornali, la metà della metà di quelli reali e senza considerare i furti non denunciati per evitare oltre al danno anche perdite di tempo. Invece niente.
Dieci furti al mese, non uno di più. Parimenti non credibile, a nostro avviso naturalmente, è la statistica del Ps, secondo la quale l'attesa media nel 2014 nella fascia oraria di punta, 12-16, è stata di 128 minuti. Ma quando mai? Le attese si protraggono per intere giornate e le testimonianze dei lettori lo confermano ogni giorno. Come cavolo si compilano queste statistiche? Va bene che il Paese è in mano agli illusionisti - la manina che ha inserito il 3% di esenzione delle sanzioni per frodi fiscali prima era anonima e tutti i ministri guardavano il vicino, ora è del boy scout toscano che però ha promesso la ritirerà dopo il 20 febbraio - ma, illusionisti a parte, non si può abusare della credulità popolare. Perché poi il popolo è la prima vittima-testimone dell'effettiva portata di fenomeni come l'assalto alle abitazioni o le attese allucinanti nella saletta del Pronto soccorso, senza nessun conforto, neppure un bicchiere d'acqua.
L'Azienda ospedaliera ha circa tremila dipendenti, non conosciamo esattamente il numero di medici e infermieri ma ci domandiamo come non si riesca a prendere un paio di medici e un paio di infermieri e metterli nei servizi di prima necessità come i Pronto soccorso del Mandic e del Manzoni.
Ma l'AO ha un direttore sanitario o soltanto un nome che occupa una casella nell'organigramma? C'è qualcuno dei piani alti, i nuovi dirigenti lecchesi che solcano i corridoi dell'ospedale di Merate come gerarchi, che ogni tanto mette la testa nella saletta fingendosi paziente e ascolta i commenti dei presenti? Insomma, c'è qualcuno che fa qualcosa o si continua con le promesse, gli annunci, i manifesti ma sotto e dietro c'è il nulla assoluto?
Claudio Brambilla
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