Il tema dell'acqua e, nel caso specifico, delle casette di erogazione installate nei comuni torna particolarmente in voga durante l'estate quando questo elemento prezioso rappresenta un miraggio a cui abbeverarsi mentre si passeggia per la città e, in un momento di contrazione economica, un risparmio seppur piccolo sull'economia domestica.
Una ricerca su numeri, quantitativi, benefici, costi è stata effettuata da Seruso e la più aggiornata è relativa all'anno 2012. Lo studio prima ha preso in considerazione la mappatura delle strutture sul territorio e poi ne ha analizzato l'utilizzo, tenendo conto dei consumi e dei trend registrati, calcolando così sulla media i risparmi in termini di contenitori per liquidi (CPL) e di mancata immissione nell'aria di anidride carbonica.

Dal 2009 al 2012 risultano installate in provincia 29 casette dell'acqua (5 solo a Lecco), un buon numero se si pensa a zone non particolarmente popolate o profittevoli come la Valsassina.
I dati, raccolti da Seruso (in quanto ultimo anello della catena nel consumo/riciclo delle bottigliette di plastica, che ha studiato la correlazione fra la presenza di questi erogatori sul territorio e la composizione del materiale conferito all'impianto), e relativi al 2012, parlano di un bacino di utenza che da 20mila abitanti è passato a 140mila.
Queste le aree prese in considerazione dallo studio:
AREA VALLE SAN MARTINO - Comuni di Airuno, Brivio, Calolziocorte, Carenno, Galbiate, Garlate, Erve, Monte Marenzo, Olginate, Pescate, Torre de' Busi, Valgreghentino, Vercurago
AREA BRIANZA - Comuni di Barzago, Barzanò, Bulciago, Casatenovo, Cassago Brianza, Castello Brianza, Cremella, Lomagna, Missaglia, Monticello Brianza, Nibionno, Sirtori, Viganò
AREA MERATESE - Comuni di Imbersago, Osnago, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Paderno d'Adda, Perego, Robbiate, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Verderio Inferiore e Verderio Superiore


La regolamentazione dell'erogazione dipende poi dai comuni: Merate che in un primo tempo era partita gratis si è poi dovuta "ricredere" a causa dei soliti incivili che ne approfittavano prendendo acqua per lavare auto e irrigare l'orto, e ha introdotto così un pagamento simbolico per la bottiglia lasciando gratis il bicchiere. Altri come Osnago hanno dato un "tetto" gratuito per l'approvvigionamento, altri ancora esclusivamente a pagamento.

A
Osnago prima dell'installazione della casetta, la percentuale di CPL conferita a Seruso era di 13,83 (per marzo-aprile-maggio), scesa a 9,91% dopo l'installazione. A ottobre-novembre si è scesi da 16,39% a 7,68%. In un anno il comune ha risparmiato 18 tonnellate di CPL (contenitori in plastica per liquidi) pari a 47 tonnellate di anidride carbonica non immesse nell'aria per il loro smaltimento.

Per quanto riguarda Merate, tra i primi comuni con la giunta di Giovanni Battista Albani, si osserva che, prima e dopo l'installazione della casetta in Piazza Don Minzoni, che la % media di CPL è passata in autunno da 13,64 % a 8,07 % e in primavera da 10,57 % a 8,82 %.
In un anno si sono risparmiate 38 tonnellate di CPL pari a 100 tonnellate di CO2.


La rilevazione autunnale per
Cernusco ha rilevato una % media di CPL di 17,95 prima della casetta, dato sceso a 6,12% dopo la sua installazione. Il risparmio di contenitori è pari a 24 tonnellate annue per 63 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.

A
Lomagna la differenza media tra i periodi è stata dell'8,93%, con una media passata da 18,68 a 9,51% di CPL in primavera. Il risparmio di CPL è stato di 25 tonnellate, pari a 66 tonnellate di CO2.
Lo studio ha confermato quindi la flessione della percentuale di bottigliette d'acqua conferite all'impianto di Seruso dopo l'installazione delle casette e una mancata produzione di CO2 dovuta ai processi di trasporto e imbottigliamento industriale dell'acqua.
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