Ambrogio Bertoglio e Mario Romano Negri
"Riunire i due contributi per finanziare un solo progetto? Non se ne parla nemmeno. La Fondazione esamina le richieste in base proprio a specifici progetti che debbono essere documentati. Se accoglie la richiesta, il contributo è finalizzato in maniera precisa. In questo caso si tratta di due progetti che definisco due pilastri : 250mila euro per l'asilo nido del San Leopoldo Mandic di Merate e 250mila euro per l'asilo nido dell'Alessandro Manzoni di Lecco. La Fondazione erogherà due finanziamenti distinti che dovranno andare a giusta destinazione. Dirottarne uno a favore dell'altro è impossibile. C'è anche il rischio che entrambi i contributi siano revocati". Cosi Mario Romano Negri, scrupoloso presidente della Fondazione Provincia di Lecco onlus, sull'ipotesi fatta balenare dal dottor Ambrogio Bertoglio di utilizzare i due contributi da 250mila euro cadauno per altrettanti asili nido soltanto a favore della struttura di Lecco il cui costo peraltro è di poco inferiore a 900mila euro. Il Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera, al rilievo circa la destinazione dei contributi della onlus ha ribadito che
"...si tratta di un'operazione amministrativa, il nido di Lecco ha un costo che richiede la gara d'appalto e pertanto il progetto deve essere adeguatamente finanziato; siccome il preventivo è di circa 850mila euro, 500mila li "copriamo" col contributo della Fondazione e i restanti con mezzi aziendali. Il nido di Merate invece ha un costo inferiore a 300mila euro e quindi non richiede la gara d'appalto, lo realizzeremo a partire dal prossimo gennaio ma con mezzi dell'azienda, prelevati dal capitolo manutenzioni". In apparenza le posizioni sotto il profilo amministrativo e procedurale di Mario Romano Negri e Ambrogio Bertoglio non sono compatibili. Peraltro dovrebbe essere noto che i contributi della Fondazione Provincia di Lecco sono legati in modo inscindibile ad un progetto preciso di cui normalmente coprono il 50% del costo mentre l'altro 50% deve essere messo a disposizione dalla Committenza. Il "Nido" al Mandic è in parte un'idea dell'assessore meratese Emilio Zanmarchi che però, alla notizia del dirottamento del contributo da Merate a Lecco non ha ritenuto di dover intervenire. La scarsità di mezzi propri, almeno questo è quanto vanno ripetendo i vertici dell'Azienda Ospedaliera. rende poco credibile l'ipotesi di reperire al capitolo manutenzioni i fondi necessari a realizzare una struttura come il "nido" di Merate, a meno di intervenire con qualche mano di vernice a locali già idonei ad ospitare una struttura così delicata. E allora si spiegherebbe il costo tanto contenuto rispetto al "nido" di Lecco (da costruire ex novo su un'area ospedaliera). Ma se il "nido" del Mandic costasse davvero 300mila euro l'eventuale contributo della Fondazione sarebbe di 150mila euro, cioè pari alla metà dell'investimento progettato e documentato. Rinunciando così a 100mila euro di contributo. Quindi appare opportuno che l'investimento di 500mila euro per il "nido" di Merate (28 posti con un 10% riservato al Comune) sia confermato e mantenuto se si vogliono ottenere i contributi della Fondazione per intero, ossia per 250mila euro; viceversa si mette a serio rischio l'intera operazione su Merate. Sarebbe un danno rinunciare alla globalità di questi contributi (250mila al Manzoni e 250mila al Mandic) perché, come noto, la Fondazione Cariplo ogni anno sceglie due province a rotazione; stavolta è toccato a Lecco e Pavia, come nel 2004, il prossimo giro ci sarà nel 2016. Insomma, per concludere "l'accorpamento" annunciato dei contributi sembra assai poco percorribile. E soprattutto assai sconsigliabile. A meno che nelle pieghe delle procedure, il dottor Bertoglio abbia trovato la scappatoia giusta.
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