
Da sinistra Roberto Pinardi (direttore amministrativo d'Azienda), Patrizia Monti (direttore sanitario
d'Azienda), Mauro Lovisari (direttore generale), Giancarlo Locatelli(capitano squadra rugby di Lecco),
Adrian Di Giusto( allenatore team), Stefano Gheza (presidente Rugby Lecco)
Qual è la relazione tra il Rugby Lecco e l'Azienda ospedaliera? Tra atleti che corrono dritti verso la meta, non risparmiandosi duri scontri fisici e medici e infermieri che tengono tra le mani molto più della palla ovale, ma decisioni delicate che salvano vite?
A spiegare la metafora sottesa a questo inusitato gemellaggio è Mauro Lovisari, direttore generale dell'azienda ospedaliera della Provincia di Lecco, un vero e proprio "malato di rugby" così come lo definisce simpaticamente Stefano Ghezza, presidente del Rugby Lecco.
"Alla base della nostra filosofia ci sono diversi richiami all' etica sportiva del rugby, una disciplina in cui il rispetto delle regole e dei ruoli di ciascun giocatore viene prima di ogni cosa, dove contano lealtà, motivazione comune e dove si cerca di raggiungere la meta più importante: il bene della squadra. Nel rugby inoltre, a differenza del calcio, nessun giocatore si può rilassare, tutti devono mantenere la stessa intensità dall'inizio alla fine della partita".Ecco che le due immagini, quella dei corpulenti rugbisti da una parte e quella dei camici bianchi dei medici dall'altra, iniziano a combaciare nel comun denominatore dello spirito di squadra, non a caso titolo dell'incontro tenutosi lunedì 10 ottobre nell'aula magna dell'Ospedale di Lecco, aperto al pubblico oltre che agli operatori dell'Azienda.

Scopo dichiarato è stato anche quello di rendere noti i dati di attività dell'Azienda Ospedaliera nel primo semestre di quest'anno e motivare un grande gruppo, che lavora duramente all'interno di quello che Lovisari avverte come un ambiente sereno e produttivo. Quasi una grande casa, le cui fondamenta sono i finanziamenti della Regione Lombardia, le cui pareti sono l'attività aziendale e il cui tetto è costituito da spirito di squadra e senso di appartenenza.
Ma torniamo ai dati con le parole dello stesso Lovisari "I costi annui previsti per l'anno 2011 sono di 265 milioni di euro, leggermente inferiori ai 266 milioni dell'anno precedente, concentrati soprattutto nei costi del personale pari a 155 milioni di euro, nei farmaci per 50 milioni e nei beni e servizi. L'attività di ricovero di questo primo semestre registra un andamento positivo, si è infatti "prodotto" di più ed è trainante il reparto di cardiochirurgia con circa 14 milioni di euro. In crescita anche il dipartimento di emergenza-urgenza e quello di neuroscienze. L'area chirurgica e quella medica sono in sostanziale pareggio. Buono anche l'andamento dell'attività specialistica diagnostica dove si stima che si arriverà a ridosso del plafond di 32.660 euro".

I Noxa Patoxa
Molti i progetti per migliorare la rete di ospedali: il Manzoni di Lecco, il Mandic di Merate che ha un blocco operativo tra i migliori in Lombardia, l'Umberto I di Bellano con la sua vocazione riabilitativa. Negli ultimi nove mesi all'ospedale Manzoni di Lecco sono stati realizzati: un nuovo centralino telefonico, attese differenziate al front office, un nuovo accesso al PS, nomine di cinque nuovi primari, gli accordi con l'università di Milano Bicocca ed è stato avviato il cantiere dell'asilo aziendale (la fine dei lavori è prevista per il 2012). Nei prossimi tre mesi si entrerà in una nuova hall d'ingresso, partirà un nuovo reparto di degenza dei sub acuti e una nuova RMN( risonanza magnetica nucleare). Questi ultimi due punti fanno parte anche dei progetti per Merate dove fino ad ora sono state completate le sale operatorie e si è creato un nuovo ingresso per i dipendenti e dove, oltre ai nuovi tre primari, si cercheranno finanziamenti per il terzo lotto, si rimetteranno a nuovo cucine e sale da pranzo, la sterilizzazione e partirà l'importante sperimentazione di gestione dei pazienti neurodebilitati. A Bellano è in essere un accordo con l'INAIL per convenzionare un intero piano dell'ospedale.
Nel corso della serata hanno suonato i Noxa Patoxa, al contempo musicisti e operatori sanitari, molti provenienti dal Mandic mentre sono intervenuti in una sorta di tavola rotonda Stefano Ghezza, presidente del Rugby Lecco che milita in serie B, Adrian Di Giusto, tecnico del team e il capitano Giancarlo Locatelli.
"Il rugby nonostante sia una disciplina di combattimento collettivo si fonda sui valori della lealtà e della correttezza, per questo è difficile vedere fenomeni di contestazione ed espressioni di dissenso che spesso trascendono, come nel nostro calcio. La Federazione italiana rugby ha canonizzato come propri tre principi: avanzare-sostenere- continuare, concetti che sono fondamentali in qualsiasi gruppo di lavoro" ha ricordato Stefano Ghezza.
Dall'etica sportiva all'etica di lavoro in un gruppo, anche in un'équipe medica, il passo è più breve di quanto si potesse pensare.
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