Il calderone

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Encomiabile l'impegno europeista profuso dai capi partito ( tranne Conte e Salvini) le tematiche europee rappresentano la loro priorità: guerra in Ucraina con relativo impegno a negoziarne la fine, Impegno per far finire il genocidio a Gaza e il regime di apartheid nel resto della Palestina occupata, staccarsi dalle imposizioni USA, imporre a d Orban regole civili ampiamente disattese.
MA QUANDO MAI?
Unico caso al mondo, Meloni Presidente del Consiglio dei Ministri, si candida in tutte le circoscrizioni, come non bastasse ha fatto scrivere sulle schede" detta Giorgia", motivando l'idiozia con una presunta vicinanza ai suoi elettori, lei del popolo, qualche sciroppato ci crederà.

 Complicata la scelta di Elena Ethel Schein, per lei obbligatorio far scrivere "detta Elly" pochi conoscono il vero nome. Se le elezioni Europee debbono funzionare da conta, non vedo perché gli abbiano vietato di far apporre il nome sulla scheda, gli infiltrati renziani che non riesce a cacciare, hanno frignato tifando per la perdita di consensi, stanno vietando alla Segretaria di appoggiare i Referendum CGIL per abrogare le schifezze renziane in tema di lavoro.

Il furbo Tajani nel simbolo ci ha messo un defunto, si sa i morti portano voti, ha imbarcato parte dei fuori usciti leghisti e il solito Lupi a suo tempo espulso perché rimasto nel disastroso governo Renzi, non appoggiato da Berlusconi, doppierà i voti salviniani.

Salvini, convinto che non avrebbe avuto nemmeno voti dai parenti stretti ha candidato l' inquietante omofobo proto fascista Vannacci, facendo scrivere sulla scheda "detto Generale".
Inarrivabile il leghista Roberto Castelli si è candidato con il "teron" (aggettivo da lui usato da sempre) Cateno De Luca.c
Calenda sarà dopo lunga riflessione della partita, Renzi a braccetto con Bonino, le ultime due compagini occupano distintamente un angoscioso calderone qualunquista, poi ci si chiede perché la gente non vota.
Autolesionismo a sinistra bastava una scheda non tre, ma si sa dividersi è bello, però credo che la scelta debba cadere lì.

Nota di alleggerimento: torna a casa Letizia Maria Bricchetto Arnaboldi dei Moratti di Milano è tornata in Forza Italia, per dimostrare a se stessa che esiste.

Grazie per l'attenzione.
Fulvio Magni detto Fulvio
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